Menu principale:
Biografia
Antonio Debidda nasce a Bortigiadas, nell'alta Gallura, il 3 giugno del 1940 in una rossa casa cantoniera, accanto a un ruscelletto del Coghinas che scorreva e scorre tuttora limpido e silente tra pioppi alti e abeti e querce e platani, in un'atmosfera d'ombre e luci d'acquuerello. A Bortigiadas non vi abiterà mai. Durante gli anni che seguiranno egli sentirà come un vuoto nella formazione della sua personalità, per non aver avuto con quel paesino ameno e ridente costanti e concreti riferimenti, come li sente solitamente chi abita da sempre nel paese natio.
Vive cinque anni a Martis dove risiedono i parenti di parte materna e dove viene a contatto con le prime amicizie e i primi giochi d'infanzia. In questo sonnecchiante grappolo di case, disteso tra colline brevi e nervose, s'accorge di prediligere i silenzi e la serenità del paese, di osservare e gustare con lo sguardo l'ameno paesaggio, l'orizzonte vicino, le case addossate fra loro e i campi verdeggianti in primavera e le assolate campagne indorate di spighe mature a fine luglio. Da questi luoghi, dalla sua gente il distacco non sarà mai definitivo. Anzi, negli anni che seguiranno, la sua memoria la evocherà sovente fino a tornarvi di frequente e a sentire per quel borgo e per i martesi un sentimento caldo di totale appartenenza e identità.
Nella città eterna è affascinato da tutto ciò che è l'anima della sua grandezza: nei palazzi, nei monumenti,nel fascino degli ambienti artistici.
Mai pago visita chiese e cattedrali, basiliche e gallerie d'arte pubbliche e private liberando interamente la propria sensibilità all'atmosfera culturale e artistica che egli coglie ovunque, sempre più rinvigorita dalla frequentazione degli ateliers dei suoi grandi maestri appartenuti entrambi alla famosa ' Scuola Romana ' : Alberto Ziveri e Felice Ludovisi. Coglie preziosi insegnamenti dalle lezioni di Piero Sadum, titolare della cattedra di Decorazione Pittorica dell'istituto che frequenta, grande astrattista, non poco apprezzato dalla critica di Achille Bonito Oliva già da allora. Ultimati gli studi artistici lascia la capitale e torna in Sardegna per il forte richiamo che la sua terra e la sua gente esercitano nell'artista.
Consegue l'abilitazione per l'insegnamento dell' Educazione Artistica nella Scuola Media e quella per l'insegnamento del Disegno e Storia dell'Arte negli istituti superiori. Insegna nelle scuole medie delle varie località della provincia di Sassari: da Aggius a Ozieri, da Perfugas a Calangianus, da Siligo a Ardara, e poi Thiesi, Usini, Sedini e Martis, Chiaramonti e Tula, Sorso e Sennori, Alghero e Sassari. In questa città si trasferisce nel '75 con la sua nuova famiglia: la moglie Giovanna e la figlia Roberta. La famiglia si allarga con la nascita di Daniela nel '77 e si completa con la venuta di Diego nel '79.
Spesso, però, torna al lirismo del paesaggio fino a cantarlo con note alte di emozione e commozione, dove la purezza della stesura del colore e del tocco sapiente lasciano indovinare spumeggianti segni e danze della matita sottostante come note vivaci di un allegro, sostenuto minuetto. Fino al rischio di lasciar sconfinare la sua passione e l'amore per la natura in polemica e in protesta civile con una mostra di alcuni anni fa dal significativo titolo: ” Paesaggi non ancora affettati in autostrada “.
Pur identificandosi in sostanza con la concezione kantiana dell'opera d'arte non slegata però da quella crociana su ' contenuto e forma ', la sua pittura da qualche decennio matura sensibilmente intenzioni e fisionomie di evidente e moderna sintesi ed essenzialità, aperta a spazi e atmosfere di misurata astrazione in suggestive evocazioni compositive cariche di emblematiche presenze di simboli e metafore. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Insieme alla famiglia vive a Sassari da oltre trent'anni. Lavora nel suo Studio D'Arte 3d, in Via Prunizzedda 88/d